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Mi sono reso conto che le equivalenze possono mettere in difficoltà anche una persona che ha una maturità scientifica alle spalle.
Ho preparato un esercizio svolto che puoi scaricare da QUI.
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Come si fa a scrivere l' equazione di una curva traslata, sapendo l' equazione della curva prima della traslazione?
Puoi scaricare lo svolgimento da QUI.
Per risolvere un' equazione parametrica può essere utile tracciare i grafici delle funzioni in gioco, dopo averle studiate.
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L' esercizio risolto che ti propongo è stato assegnato in una gara di matematica svoltasi presso Harvard-MIT (USA), nel 2005.
Puoi scaricare lo svolgimento da QUI. PER ALTRI ESERCIZI E PROBLEMI GRATUITI, CONSULTA questa pagina. SUGGERIMENTO: visita anche l' altro mio sito, MATEMATECA.IT
Per le tue Lezioni Private di Matematica a Grosseto(con metodo INNOVATIVO ed ECONOMICO), inviami un' e-mail all' indirizzo giusemath@gmail.com
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Ti propongo un problema risolto che conduce allo studio di una funzione, che tiene conto di alcune limitazioni, per la variabile indipendente, imposte dalle geometrie in gioco.
Puoi scaricare lo svolgimento da QUI.
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L' esercizio che ti propongo è stato assegnato in una gara di matematica svoltasi negli U.S.A. presso la Florida Atlantic University.
Puoi scaricare lo svolgimento da QUI.
CONSIGLIO: molti altri esercizi e problemi svolti che possono esserti utili sono scaricabili gratuitamente da questa pagina.
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L' esercizio svolto che ti propongo è stato assegnato in una gara di matematica per studenti di Scuola Superiore, svoltasi negli USA presso la Lehigh University, nel 2001.
Per scaricare lo svolgimento, fai clic QUI.
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Quando la funzione è del tipo y=A(x)/B(x), con A(x) e B(x) due polinomi e
grado[A(x)]-grado[B(x)]=1, allora c' è un modo diverso dal solito per individuare l' asintoto obliquo.
Ti ho preparato un esercizio svolto che puoi scaricare da QUI.
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Ho svolto volutamente solo la parte del problema che serve alla determinazione della funzione da studiare.
Lo studio della funzione che deriva dal problema geometrico è abbastanza semplice ed è lasciato allo studente. Puoi scaricare lo svolgimento da QUI.
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Un interessante esercizio chiede di ricavare l' espressione analitica di una funzione, di cui si conoscono alcune caratteristiche. Lo puoi scaricare da QUI.
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Lo studio di funzione è un argomento fondamentale dell' analisi matematica che si studia all' ultimo anno delle Superiori. Ti propongo uno studio, abbastanza completo, di una funzione irrazionale, che puoi scaricare da QUI.
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Nel 2005 è stato assegnato per una gara di matematica presso la Rice University, negli U.S.A., il problema di massimo e di minimo che ti propongo, da me svolto. Il testo e lo svolgimento possono essere scaricati da QUI.
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Come si fa la divisione tra due polinomi a coefficienti numerici?
Come si fa la divisione tra due polinomi a coefficienti letterali?
Ciao! Sono Giuseppe. In questo blog parlo di matematica, e in particolare svolgo e commento esercizi per le scuole superiori e l' università. Se ti interessa la matematica, iscriviti al mio Canale Youtubee attiva la campanella per ricevere tutte le mie nuove pubblicazioni che arriveranno.
In questo tutorial, ti propongo 2 esercizi svolti.
Divisione tra polinomi
Esercizio 1 Esegui la
divisione tra due polinomi:
Fig. 1
Svolgimento
Come prima cosa, occorre riscrivere in forma completa e ordinata sia il polinomio dividendo sia il polinomio divisore, per poter eseguire l'
algoritmo della divisione tra due polinomi.
Fig. 2
-7x² è dato dalla divisione del 1° termine del polinomio dividendo per il 1° termine del polinomio divisore.
Adesso osserviamo il polinomio che nella fig. 2 compare sotto il dividendo.
Il suo 1° termine è l' opposto del prodotto del 1° termine del polinomio quoziente per il 1° termine del divisore.
Il suo 2° termine è l' opposto delprodotto del 1° termine del polinomio quoziente per il 2° termine del divisore.
Il suo 3° termine è l' opposto delprodotto del 1° termine del polinomio quoziente per il 3° termine del divisore. Poiché viene
0⋅x³ ,
questo termine, in pratica, non ha un opposto e dunque scriviamo semplicemente...(v. fig. 2)
+0⋅x³ , proprio sotto il termine
+0⋅x³ del dividendo.
Il 4° termine del polinomio evidenziato in marrone è l' opposto delprodotto del 1° termine del polinomio quoziente per il 4° termine del divisore.
Fig. 3
Il polinomio verde che vediamo nella fig. 3 è dato dalla somma algebrica tra il dividendo e il polinomio evidenziato in marrone.
Il secondo termine del polinomio quoziente,
-10x , è dato dalla divisione del 1° termine del polinomio verde per il 1° termine del polinomio divisore.
Fig. 4
Guardiamo ora il polinomio evidenziato in celeste della fig. 4.
Il suo 1° termine è l' opposto delprodotto del 2° termine del polinomio quoziente per il 1° termine del divisore.
Il suo 2° termine è l' opposto delprodotto del 2° termine del polinomio quoziente per il 2° termine del divisore.
Il suo 3° termine è l' opposto delprodotto del 2° termine del polinomio quoziente per il 3° termine del divisore. Viene
0⋅x² ,
e dunque mettiamo semplicemente
+0⋅x² sotto il termine -7x² del polinomio verde di fig. 4
Il 4° termine del polinomio evidenziato in celeste è l' opposto delprodotto del 2° termine del polinomio quoziente per il 4° termine del divisore.
Il polinomio in giallo della fig. 4 è dato dalla somma algebrica tra il polinomio verde e il polinomio celeste.
Fig. 5
Il terzo termine del polinomio quoziente,
-20 , è dato dalla divisione del 1° termine del polinomio in giallo per il 1° termine del polinomio divisore.
Guardiamo ora il polinomio evidenziato in grigio scuro della fig. 5.
Il suo 1° termine è l' opposto delprodotto del 3° termine del polinomio quoziente per il 1° termine del divisore.
Il suo 2° termine è l' opposto delprodotto del 3° termine del polinomio quoziente per il 2° termine del divisore.
Il suo 3° termine è l' opposto delprodotto del 3° termine del polinomio quoziente per il 3° termine del divisore. Siccome il prodotto viene
0⋅x ,
mettiamo semplicemente
+0⋅x sotto il termine -10x del polinomio in giallo.
Il 4° termine del polinomio in grigio scuro è dato dall' opposto del prodotto del 3° termine del polinomio quoziente per il 4° termine del divisore.
Il polinomio
33x²-10x-22 (fig. 5 )
è dato dalla somma algebrica tra il polinomio in giallo e il polinomio in grigio scuro.
Dato che il grado di quest' ultimo polinomio è 2, che è minore del grado del divisore (3),
il polinomio resto è proprio
R(x)=33x²-10x-22 .
Il polinomio quoziente è
Q(x)=-7x²-10x-20
Questa è la
divisione con resto tra due polinomi:
Fig. 6
Per fare la verifica, cioè per vedere se abbiamo fatto bene i conti, il polinomio dividendo deve essere uguale alla somma tra il prodotto del polinomio divisore per il polinomio quoziente e il polinomio resto:
Fig. 7
Sviluppando e semplificando il 2° membro di fig. 7, otteniamo proprio il polinomio dividendo. Adesso passiamo al 2° e ultimo esercizio di questo tutorial. Esercizio 2 Esegui la
divisione tra due polinomi a coefficienti letterali:
Fig. 8
Sia x l' indeterminata di riferimento dei due polinomi.
Svolgimento
Come abbiamo visto nell' esercizio precedente, dobbiamo eseguire l' algoritmo della divisione riscrivendo il polinomio dividendo e il polinomio divisore in modo ordinato e completo, stando, in questo caso, attenti al numero dei termini in gioco.
Fig. 9
Nella fig. 9 qui sopra, possiamo vedere l' algoritmo eseguito secondo il procedimento indicato nell' esercizio precedente.
Notiamo che il numero dei termini del polinomio divisore, scritto in forma completa, è n+1.
Abbiamo un
polinomio quoziente:
Q(x) = xⁿ⁺¹ - yⁿ⋅x
Osservando Q(x), ti faccio notare che -yⁿ è il coefficiente letterale di x.
E abbiamo un
polinomio resto:
R(x) = y²ⁿ⋅x + y²ⁿ⁺¹
Osservando R(x), ti faccio notare che y²ⁿ è il coefficiente letterale di x e y²ⁿ⁺¹ è il coefficiente letterale di x⁰
Perché questo R(x) è il polinomio resto?
Perché il suo grado è 1 (ti ricordo che l' indeterminata è x, non y), e 1 è minore, lo dice l' esercizio, di n (il grado del divisore).
Quindi, poiché
grado[R(x)] < grado(xⁿ+yⁿ) ,
R(x) è il polinomio resto della divisione.
Nella fig. 10 qui sotto, facciamo uno zoom sui termini del polinomio divisore, compresi quelli coi coefficienti nulli.
Fig. 10
Nella fig. 11 qui sotto, facciamo uno zoom anche sui termini del polinomio dividendo, compresi quelli coi coefficienti uguali a zero.
Fig. 11
Lo "zoom" fatto sui termini dei due polinomi, dividendo e divisore, aiuta a capire meglio perché l' algoritmo viene eseguito nel modo indicato in fig. 9.
Anche questa volta possiamo fare la verifica, cioè per vedere se abbiamo fatto bene i conti, il polinomio dividendo deve essere uguale alla somma tra il prodotto del polinomio divisore per il polinomio quoziente e il polinomio resto:
Fig. 12
Sviluppando e semplificando l' espressione di fig. 12, otteniamo proprio il polinomio dividendo.
Fig. 13
Evviva!!
Se ti è piaciuto questo tutorial di matematica, fai clic su MI PIACE, condividi questo blog e dai un' occhiata ai link che trovi qui sotto: troverai un' ampia raccolta di esercizi svolti e spiegati sugli argomenti più importanti che si studiano durante i cinque anni di scuola superiore.
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Nel 2003, durante una gara di matematica organizzata presso Harvard-MIT, negli U.S.A., è stato assegnato un esercizio, che ho svolto per te, di massimo e di minimo applicato alla geometria analitica. Puoi scaricare lo svolgimento da QUI.
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Ti propongo un problema svolto di massimo e di minimo che ci viene dalla geometria analitica.
Lo puoi scaricare da QUI.
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Un esercizio di massimo e di minimo ci viene dalla geometria piana. La figura principale su cui si lavora in questo esercizio è il rombo. Puoi scaricare lo svolgimento da QUI.
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Un problema di massimo e di minimo ci viene dalla geometria solida e può essere scaricato da QUI.
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Come si scrive l' equazione di una retta in coordinate polari?
Come si disegna una retta a partire dalla sua equazione in forma polare?
Ciao! Sono Giuseppe. In questo blog parlo di matematica, e in particolare svolgo e commento esercizi per le scuole superiori e l' università. Se ti interessa la matematica, iscriviti al mio Canale Youtubee attiva la campanella per ricevere tutte le mie nuove pubblicazioni che arriveranno.
In questo tutorial, ti propongo 3 esercizi svolti. Ricordiamo velocemente cosa sono le coordinate polari e come possono aiutare a individuare un punto sul piano.
Fig. 1
Il punto P che vediamo sul piano nella fig. 1 può essere individuato anche da coordinate diverse da quelle cartesiane. P ha una distanza r dal punto di intersezione O degli assi cartesiani (che possiamo far coincidere col cosiddetto polo del sistema polare) e il segmento OP forma un angolo α col semiasse positivo delle ascisse (che possiamo far coincidere col cosiddetto asse polare). Ogni punto P del piano della fig. 1 è individuabile dalla sua distanza r dal polo O e dall' angolo α che il segmento OP formacon l' asse polare. r si chiama modulo ed α viene detto argomento. Ecco le relazioni che intercorrono tra le coordinate polari di un punto P e le sue coordinate cartesiane: P(r, α), P(x, y) x=r⋅cosα y=r⋅sinα Adesso vediamo un altro modo per individuare una qualunque retta giacente sul piano e non passante per l' origine. Ogni retta del piano non passante per l' origine ha una sua distanza d dal polo O e il segmento orientato OK (K è il punto di intersezione tra la retta e la sua perpendicolare passante per O) forma un angolo θ con l' asse polare. Osserva le figure 2, 3 e 4.
Fig. 2
Fig. 3
Fig. 4
Bene! Forti di queste considerazioni, scopriamo come si scrive, in coordinate polari, l' equazione di una retta del piano non passante per l' origine.
Fig. 5
Osservando la fig. 5, in particolare il triangolo rettangolo OKP, possiamo scrivere che il cateto OK, la cui lunghezza è d, è uguale al prodotto dell' ipotenusa, r, per il coseno dell' angolo adiacente (adiacente al cateto OK). L' angolo adiacente è α-θ (fig. 5)
Equazione di una retta in coordinate polari
Dunque l' equazione, in forma polare, di una retta non passante per l' origine è: d=r⋅cos(α-θ) Ti faccio notare che, siccome il coseno è una funzione goniometrica pari, possiamo anche scrivere d=r⋅cos(θ-α) Qui sotto, nella fig. 6, puoi vedere un esempio particolare di retta che dista 4 dal polo O e il cui segmento orientato OK forma con l' asse polare un angolo di π/3 radianti.
Fig. 6
Esercizi svolti sulle coordinate polari
Iniziamo a svolgere gli esercizi. Esercizio 1 Trova l' equazione di una retta che forma con l' asse polare un angolo di 5π/6 e dista 2 dal polo. Svolgo Nella figura qui sotto, disegno una delle rette possibili. Perché? Lo vedremo tra un po'.
Fig. 7
Qui dobbiamo fare attenzione! L' angolo di cui parla il testo dell' esercizio è l' angolo che la retta forma con l' asse polare, non l' angolo che forma il suo segmento orientato OH con l'asse polare. Osservando la figura 7 e giocando con la geometria del problema, è facile ricavare l' angolo θ (indicato in verde nella fig. 7). Riprendiamo l' equazione in forma polare di una retta generica non passante per l' origine: d=r⋅cos(θ-α) Quanto vale d ? d=2 Quanto vale θ, secondo la figura 7 ?
θ=π/3
Equazione di una retta in forma polare
Quindi, sostituendo, abbiamo l' equazione richiesta: 2=r⋅cos(π/3-α) La domanda che voglio farti adesso è : c' è un' altra retta che dista 2 dal polo e forma con l' asse polare un angolo di 5π//6? La risposta è sì, e la puoi guardare nella fig. 8 qui sotto:
Fig. 8
Le due rette ottenute sono parallele tra loro, entrambe distano 2 dal polo, ma hanno differenti angoli formati dai loro rispettivi segmenti orientati OK con l' asse polare. Esercizio 2 Sia r⋅sin(π/6-α)=3 l' equazione polare di una retta. Si chiede di disegnarla e di trovare la sua equazione cartesiana. Svolgo Abbiamo visto in questo tutorial che la forma polare dell' equazione di una retta non passante per l' origine è questa: d=r⋅cos(α-θ) Beh, l' equazione della retta assegnata non è proprio in quest' ultima forma! Come si fa? Andiamo a chiedere un favore agli archi associati,☺️ che molto gentilmente ci danno una mano. Sappiamo che
Fig. 9
Perché ti ho fatto vedere questo? Perché vogliamo trasformare sin(π/6-α) della nostra equazione assegnata nella forma cos(α-θ). Ora, il nostro angolo φ, che vediamo in fig. 9, è π/6-α. Seguendo la relazione che ho scritto in fig. 9, abbiamo che
Fig. 10
Wow! Meraviglia delle meraviglie, abbiamo la possibilità di riscrivere l' equazione della retta assegnata nella forma che volevamo. Eccola: r⋅sin(π/6-α)=3
Fig. 11
3 è la distanza della retta dal polo O. θ=-π/3 è l' angolo (negativo perché percorso in senso orario) formato dal segmento orientato OK e l' asse polare. Con questi due valori, d e θ, abbiamo potuto disegnare la retta cercata (fig. 11). Per ottenere l' equazione nella forma cartesiana, possiamo sviluppare, sfruttando la formula di sottrazione del seno, l' equazione assegnata all' inizio dell' esercizio: r⋅sin(π/6-α)=3
Fig. 12
Eccola qui: questa che abbiamo trovato adesso è l' equazione cartesiana in forma esplicita.
E ora tocca al 3° e ultimo esercizio di questo tutorial:
Esercizio 3
Disegnare la retta che ha questa equazione nella forma polare:
r⋅cos(α+2π/3)=-1
Svolgo
Come nell' esercizio precedente, dobbiamo ricondurre la nostra equazione assegnata alla forma
d=r⋅cos(α-θ)
Come facciamo?
Come prima cosa, riscriviamo l' equazione assegnata in questo modo:
r⋅[-cos(α+2π/3)]=1
Adesso chiediamo di nuovo aiuto agli archi associati. Sappiamo che
-cosφ=cos(π-φ)
Giocando con la circonferenza goniometrica e gli angolini puoi facilmente ricavare l' ultima relazione che ho scritto.
Come prima, seguimi anche in questo ragionamento. Guarda qui:
-cosφ=cos(π-φ)
-cos(α+2π/3)=cos[π-(α+2π/3)]=
=cos[π-α-2π/3]=
=cos[π/3-α]
Dunque la nostra equazione assegnata diventa:
r⋅[-cos(α+2π/3)]=1
r⋅cos(π/3-α)=1
Bene, avendo l' equazione in questa forma, possiamo agevolmente disegnarla:
Fig. 13
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